ESCLUSIVA - Ds Accardi: "Impossibile ripartire. Si spera in un futuro diverso. Paganese e Casertana in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Grandi ricordi dell'esperienza in rossoblù"
Con l'assemblea di lega svoltasi giovedì in videoconferenza e che ha praticamente sancito la parola fine alla stagione 2019/2020 (manca solo l'ok del Consiglio Federale in programma quasi sicuramente la settimana prossima), ormai lo sguardo degli addetti ai lavori è rivolto al futuro della terza serie. Per parlarne, ma anche per parlare della stagione della sua Paganese, della Casertana, del girone e della sua passata avventura all'ombra della Reggia, la nostra redazione ha contattato il ds liguorino Guglielmo Accardi.
Direttore, innanzitutto: ci può dire cosa ne è uscito dall'assemblea di giovedì e la posizione della Paganese sulle varie tematiche discusse
"Sono proposte che saranno vagliate dal consiglio federale. Sono ipotesi. Stop soluzione più logica, in base a uno studio proposto da una società vicina alla Lega. Poi, i costi sono inaccessibili. Ci sono problemi relativi alle strutture, con ritiri che diventerebbero bunker. Le decisioni prese sono state adottate perché quelle più coerenti. Queste situazioni porteranno a tanti scontenti. Blocco delle retrocessioni ha scongiurato un danno per le società coinvolte. Blocco ripescaggi potrebbe non passare in consiglio. Noi favorevoli su tutto, tranne sulla quarta promossa dove non volevamo condizionare nessuno."
Secondo lei quale sarà il futuro della Lega Pro e, in generale, in che modo il calcio come può uscire da questa tempesta
"Il calcio ha bisogno di riposizionarsi come azienda. Bisogna avere un regime fiscale diverso. Ci vorrebbe un cambio della Legge Melandri."
Passando al campo, innanzitutto un suo parere sul girone C, fin quando si è giocato
"Tutto sommato è stato un campionato avvincente, con sorprese come il Monopoli. La Reggina ha fatto qualcosa di straordinario, il Bari è venuto fuori alla distanza. Delusioni Catania e Catanzaro."
Lei ora è alla Paganese: un giudizio sul campionato degli azzurrostellati
"Noi siamo partiti bene, ci siamo messi subito in tranquillità. Abbiamo messo in mostra dei giovani. Potevamo provare a raggiungere i playoff."
Un giudizio ora, invece, sulla Casertana
"La Casertana ha fatto il campionato che doveva fare. Ha messo in evidenza giovani importanti. Ha pagato il fatto che poteva attestarsi nei playoff. Ha pagato alcune situazioni che forse l'avrebbero messa in una classifica migliore. D'Agostino ha pensato più all'investimento stadio che a provare a fare un campionato vincente."
Lei è stato direttore sportivo all'epoca di Lombardi presidente rossoblù: i suoi ricordi dell'esperienza all'ombra della Reggia
"Non andare ai playoff il mio rammarico. Ricordi positivi, perché ho vinto due campionati. Sono andato via per alcune diversità di vedute con Lombardi e Pannone. Ho sempre scelto i giocatori in collaborazione con il presidente. Un aneddoto su Mancosu: fu un'intuizione mia il ruolo di mezzala. Mi fa piacere per giocatori che ho portato. Lombardi aveva intuito. Ho ottimi rapporti con gli allenatori che sono venuti a Caserta tranne che con Gregucci."