Casertana, anche col Benevento niente vittoria, tra maledizioni, tifosi in protesta e secondo tempo noioso. Ad Altamura per ritornare al successo

10.03.2025 18:30 di  Antonio Papale   vedi letture
Alessandro Fabbri
Alessandro Fabbri
© foto di Giuseppe Scialla

Il pari, il quattordesimo della stagione, ottenuto nella fredda serata del Pinto contro un Benevento apparso non propriamente trascendentale e sicuramente la brutta copia di quella squadra che nel girone di andata dominava, consente alla Casertana di allungare sì sul Messina e recuperare un punticino sul Latina, ma non di ritrovare quel successo in casa ormai diventato maledetto e che avrebbe restituito il sorriso ad una tifoseria in pieno subbuglio e delusa. Come sempre, però, cerchiamo di portare all'attenzione di tutti i principali aspetti che la gara di ieri ha portato via con sé.

ALTRO GIRO, ALTRO (INUTILE) PARI - Chi si aspettava di ritrovare la vittoria è rimasto totalmente deluso. Alla fine è arrivato un altro pari che smorza solo in parte gli effetti di una classifica ancora precaria e deficitaria.

DERBY MAN - Parliamo ovviamente di Michele Vano, capace di realizzare a metà primo tempo un rigore tenacemente conquistato da Egharevba. Peccato che non sia servito a portare a casa i tre punti. Il centravanti romano i suoi gol li ha segnati tutti contro delle squadre campane, anche se quelli contro la Turris saranno cancellati per via dell'ormai certa radiazione dei corallini.

L'IMMANCABILE DORMITA - È quella che si è presa alla mezz'ora la difesa rossoblù sul corner che ha consentito ai sanniti di pareggiare il match grazie alla rete di Manconi. Già due settimane fa una dormita su azione d'angolo è costata con l'Avellino almeno un punto. Della serie, errare è umano, perseverare è diabolico.

​​​​​LA MALEDIZIONE - È quella ormai rappresentata fallo stadio Pinto, nel quale i falchetti non vincono da quel lontano 21 ottobre dove, sempre in un derby, Bianchi stese la Cavese. Quel successo è stato l'unico quest'anno tra le mura amiche, visto che quello col Taranto non vale per le statistiche causa la radiazione dei pugliesi. 

TIFOSI IN PROTESTA - La gara di ieri è stata inoltre contrassegnata dalla protesta dei gruppi organizzati del tifo rossoblù che, prima hanno lasciato vuoti i distinti, poi dal loro ingresso hanno inscenato una protesta con cori nei confronti di D'Agostino e della squadra. Inutile dire che sono durati per tutto l'arco della gara.

SECONDO TEMPO DA NOIA MORTALE - Se nel primo tempo il match è stato abbastanza godibile con occasioni da ambo le parti, nel secondo le due squadre hanno notevolmente abbassato i ritmi e fatto latitare le occasioni. Ci mancava poco che i due portieri non se ne andassero a prendersi un caffè. Come cantava Angelina Mango, la cumbia della noia.

TERREMOTI PASSATI E FUTURI - Nel girone C, questi sono giorni dall'andamento tellurico, viste le fortissime scosse di terremoto che lo stanno colpendo tra la radiazione del Taranto e quella in arrivo della Turris e la penalizzazione del Messina. Dire che questo campionato è falsato è forse eccessivo, ma pesantemente condizionato da fattori extra campo è giusto dirlo.

NEXT STOP ALTAMURA - Inutile ora per i falchetti ripensare a quanto non c'è stato ieri che subito la testa deve essere incentrata alla trasferta con un Altamura quasi certo della salvezza e che proverà addirittura ad entrare nei playoff. Gara difficile ma da vincere per portare a casa punti di platino in ottica salvezza.