Casertana, col Sorrento basta un secondo tempo da urlo per prendersi tre punti fondamentali, tra la pacatezza di Iori e digiuni conclusi. A Monopoli un'altra guerra

Finalmente! È questa la parola che risuona da ieri sera tra i tifosi rossoblù e in città per esaltare il larghissimo successo dal sapore di salvezza di una Casertana, tra l'altro con il debutto bis di Iori in panchina, apparsa la cugina bella di quella brutta vista ad Altamura, contro un Sorrento che si è gradatamente sciolto come neve al sole. Seppure non si sia fatto niente, l'ambiente rossoblù ha finalmente vissuto una serata scevra da tristezze ed incubi legati ad una classifica che, però, oggi garantirebbe la salvezza senza passare per la roulette dei playout. Non è ancora finita, lo sanno tutti. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri sera ha lasciato in eredità.
SECONDO TEMPO DA URLO - Ebbene, dopo un primo tempo nel quale avevano mostrato impegno ma scarsa precisione, i falchetti hanno disputato un secondo tempo incredibile per intensità e voglia di vincere. La dimostrazione sta nel gol di Kallon dopo 10", ma alla fine non si è mollato di un centimetro, anzi minuto dopo minuto è aumentata la ferocia agonistica che ha portato a un poker stupendo e alla più bella serata di una stagione altalenante.
IL "FEDE" RITROVATO - Dopo le mille aspettative di inizio stagione scaturite dal suo arrivo e in parte deluse per un motivo o per un altro, ieri sera Federico Proia, al di là della doppietta, ha dimostrato di essere un calciatore importante per questa squadra e un valore aggiunto per questa parte finale di stagione. Due calci pesanti alle critiche arrivategli quest'anno. Da sottolineare come in sala stampa, parlando di ciò, il centrocampista romano abbia detto che fanno parte del gioco e che ora vuole solo pensare a fare il bene della squadra.
IL MISSILE TERRA - ARIA - È quello che ha scagliato, in dèmi - volèe Riccardo Gatti per fissare il punteggio sul 4-0 finale, un gioiello di rara bellezza che i palati fini del Pinto non vedevano da tempo.
DA DERBY A DERBY, FINALMENTE CASA - È stato proprio in un derby l'ultimo successo interno dei rossoblù prima di ieri. Era il 21 ottobre 2024 dove la Cavese fu piegata da Bianchi. Da lì, 146 giorni di infinita attesa, con sei pari e cinque ko. Finalmente però la maledizione è finita. I falchetti si sono riappropriati della loro casa.
LO IORI PACATO - Già sabato nel prepartita, ma ancora di più ieri sera dopo il trionfo si è visto un Manuel Iori molto pacato e che ha tenuto a precisare di tenere sempre i piedi ben piantati per terra perché niente è stato raggiunto. Il mister rossoblù è però anche determinato quando dice ora abbiamo delle guerre da affrontare: ha RAGIONISSIMA.
BERSAGLIO SCELTO - Sembra proprio che, negli ultimi quattro precedenti al Pinto, la squadra costiera sia diventata il bersaglio scelto dei falchetti. Sedici gol casertani a due sorrentini, realizzati nel 5-2 dello scorso anno. Per il resto, due 4-0 e un 3-0 con poche repliche.
TRA TIFO E CONTESTAZIONI - La serata del popolo rossoblù è stata un mix tra un tifo ininterrotto per la squadra e le contestazioni nei confronti del presidente D'Agostino, invitato più volte ad andare via.
SALVI (PER ORA) - Il risultato di ieri sera, abbinato alla vittoria del Catania a Messina, faccia sì che, per ora, il distacco col Messina sia di nove punti, superiore alla soglia massima che consentirebbe la disputa dei playout. Altro vantaggio per i falchetti il fatto di dover disputare sei partite rispetto alle cinque siciliane. Tutto ciò però non deve illudere che il più sia fatto.
A MONOPOLI ALTRA GUERRA - Il tempo di archiviare la roboante vittoria di ieri sera che la testa dei falchetti deve essere incentrata sulla sfida di Monopoli contro i pugliesi che si stanno giocando un importante piazzamento playoff. Per uscire indenni però ci vuole lo stesso spirito visto ieri e l'animo guerriero che Iori sta inculcando loro dal momento del suo ritorno.