Casertana, col Picerno altra figuraccia, tra cambi di allenatore last second, nervosismo eccessivo e rimedi da trovare in fretta. Ora un trittico da non sbagliare assolutamente
Ieri pomeriggio, sotto il diluvio universale del Pinto, nuova sconfitta per una Casertana abulica, inconsistente, frastornata e nervosa contro un Picerno che avrebbe anche meritato di segnare più gol se non si fosse imbattuto in uno Zanellati in giornata di grazia. Intanto, per ora il cambio di allenatore last second non ha funzionato e la classifica, giornata dopo giornata, si fa sempre più a tinte fosche, col Messina che si è avvicinato. Infine, un nervosismo ingiustificabile che ha trovato l'apice col rosso rimediato da Carretta che ha praticamente ucciso le residue speranze di trovare il pari. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.
FOUR KO'S IN A ROW - Nonostante i cambi tecnici, i falchetti ieri sono arrivati alla quarta sconfitta consecutiva. Sconfitte che vedono tanti punti in comune tra loro ma che indicano inconfutabilmente che i rossoblù sono in chiara difficoltà.
LE STRISCE NERE - Al di là delle quattro sconfitte consecutive, sono tanti i numeri negativi della squadra rossoblù. Tre sconfitte interne di fila, quattro partite in casa di fila e 428' senza lo straccio di un gol, quattro partite e 402' complessivi senza reti, ma soprattutto 621' senza reti in casa su azione: numeri da brividi che mettono paura ai tifosi in ottica salvezza.
UNA TRAVERSA E POI IL NULLA - Per sintetizzare la gara rossoblù dal punto di vista offensivo, basta raccontare della clamorosa traversa presa da Bakayoko a pochi passi da Summa e che avrebbe cambiato i destini del match. Da quel momento, i falchetti non hanno fatto nulla per mettere in difficoltà il Picerno.
CAMBI LAST SECOND CHE NON FUNZIONANO - Si sperava che il cambio di allenatore (idem quello di ds) arrivato giovedì portasse i suoi effetti, invece niente da fare per Pavanel e Zeoli che in 48 ore di certo non potevano fare di più. E così si ripete sette anni dopo il copione visto con Scazzola esonerato e D'Angelo subito in campo dopo 48 ore e che perse al debutto. Poi sappiamo tutti come andò a finire.
CONTESTAZIONI ININTERROTTE - Sono quelle che sono state messe in scena dai tifosi rossoblù per tutti i novanta minuti ma anche oltre e che hanno coinvolto tutti, da D'Agostino ai calciatori, con cori e striscioni eloquenti che valevano più di mille parole. Contestazioni che sono poi proseguite sui social.
RESPONSABILITÀ, AMOR PROPRIO E ORGOGLIO - Sono queste le tre cose che questa squadra deve ritrovare e che Zanellati ha ben sottolineato in sala stampa. Guardando bene le ultime partite, sembrano proprio smarrite queste tre cose.
NERVOSISMO ECCESSIVO - Al di là di tutte le varie considerazioni che si possono fare, in questa fase i falchetti sono travolti da un nervosismo eccessivo, e la dimostrazione sta nel rosso di Carretta che ha rovinato i piani di rimonta. Nelle ultime quattro gare, due rossi e ben undici gialli sono sintomatici di come il nervosismo stia prendendo piede tra i rossoblù.
UN UOMO SOLO DA SALVARE - Si tratta ovviamente di Alessandro Zanellati che ha messo una pezza tantissime volte ieri affinché le dimensioni della sconfitta non fossero più rotonde. Meno male che Alessandro c'è, avranno detto ieri molti tifosi rossoblù.
A RISCHIO DI SORPASSO - È quello che la sconfitta di ieri, coniugata alla vittoria del Messina a Francavilla col Taranto, comporta se il trend di queste ultime partite non cambia in fretta. Molto in tal senso può dire lo scontro diretto del 25. Al di là di ciò, la classifica rossoblù è a dir poco preoccupante.
TRITTICO FONDAMENTALE - Ora, il tempo di archiviare l'ennesima bruttissima sconfitta di ieri e i falchetti devono mettersi al lavoro per assimilare i dettami di Pavanel e pensare al fondamentale trittico che li attende (Turris e Taranto fuori, in mezzo il Messina al Pinto) e che vale la vita calcistica. Bisogna affrontarlo con cattiveria e nel migliore dei modi per evitare cattive sorprese e scacciare incubi che già aleggiano sulle teste di una tifoseria stanca delle UMILIAZIONI che sta ricevendo quest'anno.