Casertana, a Cava altro test fallito, tra attacco sterile, tifosi arrabbiati e classifica da paura. Col Benevento vittoria unico risultato a disposizione

La sconfitta rimediata ieri sera in quel del Simonetta Lamberti di Cava de' Tirreni nello spareggio salvezza contro una Cavese che ha massimizzato il bolide di Vitale conferma i limiti, ma soprattutto la pessima classifica, della Casertana incapace di creare seri grattacapi al portiere blufoncè Boffelli che praticamente ieri ha vissuto da spettatore. A questo punto, a meno di miracoli, perchè le esclusioni di Taranto e Turris aggraveranno il bilancio, i rossoblù dovranno giocarsi la salvezza in 180' drammatici. Purtroppo questa è la realtà, ed a poco serve recriminare su episodi che non girano a favore. Altra cosa che conta è leggere la reazione di tifosi avviliti, sia per le prestazioni che per i risultati. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara del "Lamberti" ha lasciato in eredità.
IL SILURO FATALE - E' quello col quale Vitale, dopo circa venti minuti nei quali i falchetti non avevano fatto malissimo, ha deciso il match, regalando tre punti dal sapore di salvezza alla sua squadra e mandando ancora più nel baratro la squadra rossoblù. Così facendo, i metelliani hanno cambiato il loro modo di giocare, cercando di stare attenti dietro, così come è stato.
TEST FALLITO - Se tutti, o perlomeno la stragrande maggioranza, speravano che i falchetti superassero a pieno il test, confermando i progressi visti nell'ultimo mese, purtroppo sono rimasti delusi, soprattutto analizzando la manovra lenta mostrata e l'incapacità di essere pericolosi dalle parti di Boffelli, con tiri deboli o fuori dallo specchio della porta. Anche dal punto di vista del gioco, è un test fallito e bisogna essere costretti, giocoforza, rimandare i rossoblù alle prossime occasioni.
ATTACCO STERILE - La gara di ieri sera ha confermato un altro punto dolente di questa disgraziata annata rossoblù: un attacco che ha fatto solo il solletico a Boffelli, senza impensierirlo con occasioni importanti. E il dato fa ancora più male, visto che si parlava di uno scontro diretto da giocare con gli attributi da fuori e gli occhi della tigre.
SCONFITTO ED ESPULSO - Parliamo del tecnico rossoblù Massimo Pavanel che, non solo, ha rimediato una sanguinosa sconfitta, è stato anche espulso all'intervallo per un parapiglia con l'ex Maiuri e una discussione con l'arbitro. Per l'ex Renate è la prima sconfitta esterna sulla panchina rossoblù ed è scontata la squalifica in vista del Benevento.
LA DOLCE VENDETTA - È quella che si è preso, per la seconda volta negli ultimi tre anni quando gioca in casa contro i falchetti, Vincenzo Maiuri. Ed è ancora più dolce, considerando la pesantezza della posta in palio e l'esonero ricevuto tre anni e un mese fa dal presidente rossoblù D'Agostino.
TIFOSI ARRABBIATI - Il sentimento che è più prevalso nella tifoseria rossoblù, durante la partita e, soprattutto, al triplice fischio finale, è quello di rabbia. Rabbia per la prestazione e per la classifica, e critiche contro tutti: da D'Agostino ai calciatori, senza risparmiare la stampa, il ds Taldo e Pavanel. Un manifesto di rabbia, insomma.
CLASSIFICA DA PAURA - La gara di ieri ha aggravato una classifica che, partita dopo partita, mette sempre più paura al popolo rossoblù con il bilancio che a giorni sarà ancora più drammatico viste le esclusioni di Taranto e Turris che allontaneranno i falchetti dalla salvezza diretta. Fortunatamente ci sarà la penalizzazione del Messina ad attenuare il bilancio e dare una piccola speranza di salvezza diretta, legata però ad un distacco di nove punti sui siciliani, un mezzo miracolo in nove giornate.
COL BENEVENTO CONTA VINCERE - Ora è inutile piangere sul latte versato per i falchetti: bisogna voltare immediatamente pagina e pensare al terzo derby di fila, stavolta contro un Benevento brutta copia di quello del girone di andata. Inutile dire che conti solo vincere sia per la classifica che per ritrovare quel sorriso che in casa manca da 139 giorni: eternità, come cantavano i Camaleonti.