Casertana, da Trapani giunge una salvezza bella e miracolosa, con un grande artefice e tanti protagonisti. Giusto festeggiare, ma bisogna anche pensare al futuro per non commettere gli errori di quest'anno

28.04.2025 18:31 di  Antonio Papale   vedi letture
Alessandro Zanellati
Alessandro Zanellati
© foto di Giuseppe Scialla

Salvezza fu! Al termine di un campionato incredibile e di una partita come quella di Trapani vietata a quei soggetti deboli di cuore, la Casertana compie il capolavoro di scavalcare il Foggia all'ultima curva e di portarsi a casa il traguardo che può essere arrivato in modo sofferto e sudato, ma che, soprattutto dal momento in cui è tornato Iori, è assolutissimamente meritato. Bravo il tecnico varesino a rivitalizzare i falchetti nel momento in cui la barca stava affondando e a tornare con l'atteggiamento di chi voleva con grande forza centrare il traguardo. Missione compiuta grazie alla rete di Vano e all'incapacità del Foggia di espugnare Picerno. Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti lasciati in eredità dalla gara di ieri e, più in generale, da questa stagione.

SALVEZZA BELLA E MIRACOLOSA - Il traguardo raggiunto ieri sera dai falchetto è tanto bello quanto miracoloso, perché, il 12 marzo, nessuno, neanche avrebbe pensato che la trasferta di Trapani si potesse arrivare a compiere questo prodigio, che sa di autentico miracolo calcistico.

L'ARTEFICE NUMERO UNO - Parliamo ovviamente di mister Manuel Iori che, nonostante l'esonero di gennaio, dal momento del suo ritorno, è stato capace con poche semplici mosse di rivitalizzare uno spogliatoio depresso e regalare alla tifoseria rossoblù la salvezza, imprimendo nelle ultime sette gare un ritmo da Champions League.

TANTI PICCOLI PROTAGONISTI - Se Iori viene giustamente definito come l'artefice principale del miracolo rossoblù, anche i calciatori hanno la loro parte di meriti. Si passa dai gol di Vano e Bunino alle parate capolavoro di Zanellati, alla grinta di Collodel, al muro eretto da Bacchetti e Kontek, sino a un Proia ritrovato nelle ultime partite. Se all'inizio questi calciatori meritavano le critiche per i risultati e per qualche prestazione no, ora meritano il più bello degli applausi.

IL MERITATO PREMIO - È quello che si è conquistato la tifoseria rossoblù, assente ieri a Trapani per il solito divieto di trasferta, che non ha mai mollato, nemmeno quando la situazione era al limite dello psicodramma. Da libro cuore la dimostrazione d'affetto data alla squadra sabato nella rifinitura.

LA FOLLE RINCORSA - Eh sì, è stata davvero una rincorsa folle quella dei falchetti nelle ultime sette partite. I tredici punti fatti rappresentano circa il 41% del bottino totale e soprattutto hanno permesso il sorpasso al Foggia all'ultima curva, recuperando ai pugliesi ben 12 punti.

FESTA GIUSTIFICATA - Dopo aver sofferto così tanto, è anche giustificata la festa per lo scampato pericolo messa in atto dai tifosi rossoblù sui social sin dal fischio finale del signor Sacchi di Macerata.

IMPARARE DAGLI ERRORI - Adesso, il tempo di festeggiare, scaricare tutta l'adrenalina di una stagione folle e rimuovere le tossine per lo scampato pericolo che in casa rossoblù bisogna pensare al futuro che, se da un lato si chiama stadio, dall'altro mette in condizione il tanto contestato presidente D'Agostino a fare tesoro degli errori commessi quest'anno e rinsaldare questo gruppo, inteso sia come staff tecnico che come calciatori. Perché se una volta è andata bene, la seconda la fortuna può voltare le spalle.