Casertana, a Cerignola un punto di sacrificio. Col Catania inizio di un ottobre per cuori forti

30.09.2024 13:42 di  Antonio Papale   vedi letture
Federico Proia
Federico Proia
© foto di Giuseppe Scialla

Ieri pomeriggio, al Monterisi di Cerignola, punto importante sulla strada che conduce verso la salvezza per la Casertana che, dopo un primo tempo dove avrebbe meritato qualcosina in più per quanto fatto, nel secondo, a seguito anche del doppio giallo per Kontek, ha dimostrato di avere una grande capacità di soffrire, soprattutto nel momento in cui i pugliesi hanno iniziato a spingere. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri sera ha lasciato in eredità.

PUNTO D'ORO - Considerando che si giocava su un campo difficile e che, per mezz'ora i falchetti hanno giocato con l'uomo in meno, è un punto importantissimo sulla strada che porta alla salvezza. 

OTTIMO PRIMO TEMPO - Tenuto conto del valore del Cerignola, i falchetti hanno disputato un ottimo primo tempo, inaridendo le fonti di gioco pugliesi e andando vicino al gol in qualche circostanza, dove forse sarebbe bastato un pizzico di cinismo e di lucidità in più.

SECONDO TEMPO DI SACRIFICIO - Il secondo tempo della gara del Monterisi è stato molto di sacrificio e differente dal primo, vista l'espulsione di Kontek che ha rovinato in parte i piani di Iori, ma i suoi ragazzi sono stati bravi a sacrificarsi e a concedere poco o nulla ai pugliesi.

UNA SCIOCCHEZZA CHE POTEVA COSTARE CARO - L'ha commessa, intorno al quarto d'ora del secondo tempo e, dopo una buona prestazione, Ivan Kontek, con un intervento pericoloso nei confronti di un avversario e l'arbitro, applicando il regolamento, non ha potuto fare altro che sventolare il secondo giallo e cacciare il croato dal campo. Fortuna sua che ciò non ha inciso sul risultato.

KILLER INSTINCT? ZERO - I rossoblù tornano a casa con un punto, ma potevano essere tre, qualora avessero avuto maggiore freddezza nel primo tempo, ma soprattutto l'avesse avuta Bakayoko nel finale, dopo essersi costruito un contropiede da manuale.

SOLUZIONE D'EMERGENZA - È quella che ha adottato ieri mister Iori con Deli falso nove per ovviare all'assenza di Asencio e alle condizioni imperfette di Satriano e Iuliano. L'ex Paganese in un ruolo non suo ha fatto il possibile, cercando di aprire gli spazi per gli inserimenti dei compagni, poi è uscito per riequilibrare il pacchetto arretrato dopo l'inferiorità numerica.

LA REGOLA DEL CINQUE - È quella che ieri hanno instaurato i falchetti, con cinque risultati positivi consecutivi e cinque pareggi. Della serie: avanti adagio per raggiungere quanto programmato ad inizio stagione.

UN SOLO PERICOLO - È quello arrivato dalle parti di Zanellati al minuto 82 e dove l'ex Padova ha dovuto dire di no a un tentativo di Salvemini. Per il resto, il portiere rossoblù è stato inoperoso, portandosi a casa il quarto clean sheet stagionale.

IN MEZZO AL GUADO - Col risultato di ieri, così come quelli degli altri campi, i falchetti si ritrovano a metà classifica, coi playoff a un punto e i playout a due. Per fare calcoli, è presto, come bisogna anche non pensare più alle occasioni mandate a ramengo in questa prima parte di stagione.

OTTOBRE PER CUORI FORTI - Nemmeno il tempo di archiviare il pari di ieri che la testa rossoblù deve proiettarsi alla sfida col Catania dei tanti ex (Anastasio, Montalto e De Rose), preludio di un ottobre da brividi e di un calendario da paura per Carretta e soci, che poi avranno le trasferte tanto attese dai tifosi di Avellino e Benevento, inframezzate dall'altro sentito derby con la Cavese al Pinto, prima di chiudere il mese di ottobre con l'Altamura, sempre al Pinto. Per superarlo nel migliore dei modi, ci vorrà una squadra impavida ed il cuore forte di una tifoseria che non sta di certo facendo mancare il proprio sostegno.