Avellino, la lenta risalita dopo una brutta partenza ma con un unico obiettivo: la B
L'Avellino che vedremo lunedì sera al Pinto è una squadra che sinora ha vissuto due mini campionati: il primo di due giornate con Rastelli in panchina che ha portato due deludenti sconfitte e soprattutto l'esonero del tecnico, a vantaggio di Pazienza, che è arrivato sulla panchina irpina con l'obiettivo di riportare in B i biancoverdi. La partenza del tecnico ex Cerignola tutto sommato è stata positiva con dieci punti che hanno rimesso gli irpini in carreggiata.
La rosa è di grande qualità e con tanti elementi esperti. Tra i pali troviamo lo scuola Fiorentina Ghidotti, che si è ripreso dopo un avvio incerto. Nel reparto arretrato, dove mancheranno due elementi di indubbia esperienza come Cionek e Rigione, ci sono anche l'ex pescarese Cancellotti, Mulè, Benedetti, e l'ex Tito che va a tutta fascia nel 3 - 5 - 2.
A centrocampo troviamo elementi come Armellino, il reintegrato Casarini, Palmieri e l'estroso Lores Varela.
Davanti, Pazienza dovrà fare a meno ancora per qualche settimana di Patierno, l'anno scorso vicecapocannoniere del girone, ma comunque nelle ultime giornate il duo ben assortito formato da Gori e Sgarbi non sta facendo rimpiangere l'ex Virtus Francavilla: dietro scalpita Marconi che, benché abbia un curriculum di tutto rispetto e tanta esperienza, ancora non è riuscito a dare quel contributo atteso dai tifosi irpini.