Casertana, a Foggia si prolunga la pareggiate tra una traversa che trema e una beffa sfiorata. Ora doppio turno interno da sfruttare per dare una svolta al proprio campionato

16.11.2024 10:51 di  Antonio Papale   vedi letture
Matteo Falasca
Matteo Falasca
© foto di Giuseppe Scialla

Il quarto pareggio consecutivo, secondo ad occhiali, conseguito ieri sera a Foggia tra una traversa presa da Proia che trema ancora e un Vilardi bravo ad evitare al 93' la beffa finale su un tiro ravvicinato di Emmausso consente sì alla Casertana di tornare a casa con un altro punto ma non di staccarsi da quel marchio di mister X che ormai le sembra essere stato affibbiato. Ragion per cui si guarda attentamente a ciò che faranno le dirette concorrenti nel weekend e sperare che la classifica non peggiori. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti lasciati in eredità dalla gara di ieri. 

PAREGGITE, MARCHIO ACQUISITO - Se, come sembra, nel calcio, i numeri non mentono mai, purtroppo, anche nel caso dei falchetti dicono la verità. Nove pareggi dicono che la squadra di Iori è affetta da pareggite acuta, e l'unica soluzione per disintossicarsi da questa malattia è trovare qualche vittoria. Senza tralasciare il fatto dell' appche coi tre punti il pari è una mezza sconfitta e che così la classifica ne risente.

QUELLA MALEDETTA TRAVERSA - È praticamente inutile dire che, facendo un film di quanto accaduto allo Zaccheria, l'occasione più nitida l'ha avuta a metà del secondo tempo Federico Proia con un tiro che si è spento sulla traversa anche grazie a una deviazione di Perina. Quel legno, a distanza di poche ore, trema ancora e forse quei pochi centimetri in meno avrebbero rappresentato una svolta al campionato dell'ex Vicenza e quello rossoblù.

ALTERNATIVA? MACCHÉ - La dimostrazione che non è l'alternativa di nessuno l'ha data nuovamente Alessandro Vilardi quando ieri sera è stato sempre attento in quelle poche occasioni nelle quali è stato chiamato in causa. Ciò non per sminuire quanto fatto da Zanellati nella prima parte di stagione. Ora però per Iori si apre un dilemma: chi dovrà difendere i pali rossoblù?

LA SAGRA DELLO SPRECO CONTINUA - La traversa presa da Proia non è stata l'unica occasione sciupata dai falchetti nella gara di ieri. Come ha ammesso Iori in sala stampa, le più nitide sono state quella di Collodel nel primo tempo e un contropiede di Capasso nella ripresa. Questa costante sta diventando pesante nell'economia della classifica rossoblù. 

LE SCELTE DI IORI - Al di là del fatto che Iori è l'allenatore ed è lui a decidere gli uomini da schierare perché valuta tutti durante la settimana, ma all'inizio ha sorpreso tutti il vedere una difesa a tre e soprattutto non vedere un centravanti di ruolo. Alla fine dei conti, Iori ha avuto ragione, soprattutto dal punto di vista difensivo e per l'atteggiamento visto dai suoi. Premesso che in sala stampa ha detto di non aver bocciato nessuna delle sue armi offensive.

DA LÌ NON CI SI SCHIODA - Inutile dire che il pari di ieri sera ha confermato anche un altro dato: la media rossoblù è, da tre settimane, quella di un punto a partita, da migliorare soprattutto qualora chi è dietro dovesse iniziare a correre e fare un filotto di vittorie. Pertanto, non sarebbe sufficiente per raggiungere la salvezza.

A GUFARE LE RIVALI - Con la classifica che non riesce, con le proprie forze, ad avere dei connotati positivi, l'unica possibilità per migliorarla è affidarsi ai cattivi risultati delle dirette concorrenti che, a parte il Latina, sotto tutte impegnate in scontri diretti. La speranza è che si possano togliere punti a vicenda e che la classifica, alla fine di questa giornata, non possa peggiorare ulteriormente. Partendo comunque dal presupposto che, prima di guardare gli altri, bisogna pensare a sé stessi e fare risultati PESANTI.

TWO HOME GAMES DA SFRUTTARE - Il tempo di mandare velocemente agli archivi la sfida in terra pugliese che la testa deve subito essere rivolta al doppio turno interno da sfruttare assolutamente per dare, FINALMENTE, una decisa svolta alla classifica. La prima ad arrivare al Pinto è quel Giugliano che anche quest'anno sta facendo bene agli ordini di Bertotto. Per battere i gialloblù e iniziare la svolta, però, ci vuole una squadra che voglia vincere a tutti i costi e che inizi a sfruttare quel cinismo che è stata la cosa che più è mancata sinora.