Casertana, col Catania pagate care tre leggerezze. Ad Avellino il primo di tre derby di fila
Ieri pomeriggio allo stadio Pinto seconda sconfitta stagionale, sempre tra le mura amiche, per la Casertana, caduta al cospetto di un Catania che, alla fine, è stato bravo nello sfruttare una serie di leggerezze difensive dei rossoblù e tramutarle in gol. Falchetti che si erano anche illusi per 9' dopo il gol di Mancini, poi il maggior tasso tecnico etneo è venuto fuori. Sicuramente tutto ciò vale di insegnamento per il futuro per questo gruppo che può solo crescere dagli errori commessi. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri pomeriggio ha lasciato in eredità.
UNA BRUTTA SCONFITTA - Se analizziamo la partita nella sua interezza, quella arrivata ieri è una brutta sconfitta che può alla lunga pesare sul morale di una squadra giovane come quella rossoblù, anche se, a dir la verità, per settanta minuti è stato retto bene il campo contro chi è stato costruito per ben altri obiettivi rispetto a quelli dei falchetti.
LEGGEREZZE PAGATE CARE - Se adesso parliamo di una sconfitta rossoblù è soprattutto perché i gol etnei sono stati causati da leggerezze (per non dire altro) difensive, senza andare a indicare di chi sono le principali responsabilità. Quello che conta è il risultato, stop.
UNA GIOIA EFFIMERA - È quella di Sasha Mancini che, schierato per ovviare all'assenza di Heinz, e, lanciato verso la porta da un rinvio di Zanellati, ha trovato il suo primo gol stagionale. Peccato che il tutto sia durato solamente 9' e sia stato vano ai fini del risultato.
ATTACCO EVANESCENTE - Snocciolando attentamente la gara di ieri, quello che è balzato agli occhi è stato il fatto di vedere un reparto avanzato rossoblù evanescente dove nessuno si è salvato, soprattutto chi è partito, ma anche chi è entrato non è che abbia fatto meglio.
QUANTA DELUSIONE - A fine partita, chiara la delusione del pubblico presente che ha invitato i falchetti a fare di più. Delusione che poi si è amplificata sui social, dove tutti hanno avuto la loro razione: da D'Agostino a Iori, fino alla squadra.
I CAMBI CHE FANNO LA DIFFERENZA - Al di là di ogni considerazione che già è stata fatta sulle leggerezze difensive rossoblù, a fare la differenza sono stati anche i cambi che Toscano ha indovinato con Jimenez e Inglese decisivi nell'ottica del risultato.
COME L'ANNO SCORSO - Al di là di ogni considerazione sulle diversità tra i due organici, i rossoblù di quest'anno e quelli di un anno fa hanno raccolto gli stessi punti. Tre le differenze: quella reti, quelle segnate e quelle subite sono a favore di Iori: meno uno rispetto al meno cinque di un anno fa, otto reti segnate a sei e nove reti subite a undici. L'altra differenza è che l'unica vittoria quest'anno è venuta al Pinto, l'anno scorso fuori casa.
MASSIMA ATTENZIONE - Dopo la gara di ieri, soprattutto alla luce del calendario prossimo che attenderà i falchetti, la prima cosa fatta dal popolo rossoblù è stata quella di guardare la classifica che, per il momento, ancora tiene lontano dai guai Iori e soci, ma che potrebbe diventare pericolosa se non corroborata da risultati nel breve periodo.
AD AVELLINO INIZIO DEI DERBY - Imperativo categorico in casa rossoblù diventa quello di cancellare immediatamente quanto accaduto ieri e pensare alla trasferta di Avellino, che fa iniziare una serie di tre derby in quattordici giorni, contro una squadra costruita per vincere il campionato e che, con Biancolino, sembra aver parzialmente cambiato registro. Sarà una gara difficile ed inutile dire che ci vorrà una partita perfetta per uscire indenni dal Partenio - Lombardi.