Casertana, da Avellino arrivano cinque schiaffi pesanti da digerire. Con la Cavese obbligatori i tre punti
La rovinosa sconfitta rimediata ieri sera dalla Casertana in quel di Avellino è stata sicuramente la peggiore figura rimediata in otto anni della presidenza D'Agostino, coi lupi che hanno dimostrato di essere tutt'altra squadra rispetto ai falchetti che praticamente non sono scesi in campo e che, sul finire, sono stati lasciati soli anche dai loro tifosi, stufi di quanto visto e increduli a quanto stesse accadendo. A questo punto, anche la panchina di Iori non sembra così salda e quello che veramente è una classifica che ad oggi vedrebbe i falchetti in piena zona playout. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha portato via con sé.
CINQUE SCHIAFFI PESANTI DA DIGERIRE - Sono quelli arrivati dalla notte del Partenio, presi da una squadra che è sembrata non essere proprio scesa in campo, coi tifosi rossoblù che, fino al fischio d'inizio, non immaginavano una figuraccia simile, la peggiore dell'era D'Agostino senza ombra di dubbio.
ORRORI SU TUTTA LA LINEA - La gara di ieri ha mostrato tutto il repertorio degli orrori dei falchetti, tra esterni saltati con facilità dai dirimpettai irpini e che non riuscivano a fare bene le diagonali, difensori centrali presi d'infilata e un attacco che praticamente ha partecipato a chi l'ha visto, considerato che solo un tiro ha sollecitato le capacità di Iannarilli.
INIZI DA INCUBO - La gara di ieri ha avuto una grande similitudine, coi falchetti che hanno preso gol ad inizio di entrambi i tempi, mostrando scarsa attenzione e che forse la testa era da un'altra parte.
IORI A RISCHIO? - Chiaro che, dopo una sconfitta del genere e, con una classifica da paura, la panchina di Iori venga considerata a rischio. Da capire le intenzioni della società: considerato l'organico a disposizione, possibile che l'ex Cittadella abbia un'altra possibilità con la Cavese, ma, si sa che nel calcio può cambiare tutto in un nanosecondo e che a pagare per i cattivi risultati sia sempre prima l'allenatore poi eventualmente direttore sportivo e calciatori.
CLASSIFICA DA PAURA - La sconfitta di ieri fa sì che i falchetti, considerati anche gli altri risultati di giornata, tornassero in piena zona playout, anche se in bella compagnia, con l'ultimo posto distante solo due punti. Anche per questo occorre darsi una bella svegliata. Considerando anche che tutto ciò è accompagnato dal primo posto poco edificante nella classifica dei pareggi e dall'ultimo in quella delle vittorie insieme a quattro delle ultime in classifica, i numeri sono poco lusinghieri e nel calcio raccontano tante verità.
LA VERGOGNA POI L'ABBANDONO - Importanti episodi accaduti durante la serata di ieri sera sono quelli messi in essere dalla tifoseria rossoblù che, prima ha rimosso gli striscioni nel settore di loro competenza intonando allo stesso tempo cori del tipo "vergognatevi" all'indirizzo dei calciatori, poi ha lasciato lo stadio in anticipo. Segno che per loro era sin troppo quello che si era visto. Da sottolineare che, per quanto fanno per questa maglia macinando chilometri, sono i primi a non meritare figuracce del genere.
NEL MIRINO - Chiaro che la delusione si è diffusa anche e soprattutto sui social con tutti i protagonisti finiti nel mirino della critica. Da D'Agostino ai calciatori tutti hanno avuto la loro razione.
DA DERBY A DERBY - Erano duecentosedici i giorni di imbattibilità dei falchetti in trasferta. L'ultima volta fu proprio in un derby, a Torre del Greco, l'undici marzo, e anche lì dopo una prestazione brutta: qui però si è fatto molto ma molto peggio.
GLI INCUBI - Già dall'anno scorso, si è compreso di come fossero due gli incubi rossoblù: Michele D'Ausilio e Chicco Patierno. Il primo nello sfornare assist come se fosse pane caldo, il secondo nel segnare gol, uno l'anno scorso e due ieri.
TESTA ALLA CAVESE - Adesso, l'imperativo categorico è dimenticare subito l'umiliazione subita ieri e pensare al prossimo derby, stavolta al Pinto contro la Cavese, ferita dalla sconfitta interna contro la Turris in un altro derby. Inutile pensare a chi ci si ritrova dall'altra parte: quello che conta è vincere per mettere alle spalle lo scempio di ieri e diradare le nubi si una classifica che potrebbe assumere al contrario le sembianze di uno scenario ancora più fosco.