Casertana, la sconfitta col Latina regala la zona playout per Natale, tra soliti errori e latenti contestazioni. Sosta benedetta, poi da Biella deve ripartire un altro campionato

22.12.2024 10:26 di  Antonio Papale   vedi letture
Stefano Paglino
Stefano Paglino
© foto di Giuseppe Scialla

La seconda sconfitta interna di fila conseguita ieri pomeriggio al Pinto contro un Latina bravo ad approfittare delle sbadattagini difensive rossoblù e dell'ormai cronica inconsistenza offensiva dei falchetti, regala alla Casertana e ai suoi tifosi un Natale amarissimo e da passare in piena zona playout. È anche Inutile fare retropensieri su un arbitraggio a dir poco discutibile: quello che conta sono i risultati del campo e la classifica, che oggi fa letteralmente disperare chi ama veramente questa maglia. Alla fine, ovviamente, scontata la delusione dei tifosi che ne hanno avute per tutti, a partire dal presidente D'Agostino passando per giocatori e Iori. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

NATALE NEI PLAYOUT - Può sembrare il titolo di un film di De Laurentiis, ma non lo è. Anzi, questa è la durissima realtà con la quale devono andare a cozzare i falchetti dopo la sconfitta di ieri, doppiamente dannosa perché, qualora si finisse in parità col Latina a fine campionato, i pontini sarebbero davanti per i confronti diretti.

QUANTI SPRECHI - Purtroppo ci siamo anche scocciati a scrivere e ripetere sempre le stesse cose, ma anche ieri i falchetti hanno sciupato l'impossibile: almeno cinque palle gol sprecate, con le due di Asencio che gridano ancora vendetta. Intanto, se c'è questa classifica, è anche per questa cronica incapacità di andare in gol. Da sottolineare che su azione in casa non arriva un gol da 531': davvero troppi.

LE DUE SBADATAGGINI - Sono quelle che, praticamente, hanno condannato i falchetti alla sconfitta. La prima nel non applicare, sul primo gol, la tattica del fuorigioco in maniera su tiro di Di Livio e consentire poi a Vona di colpire indisturbato. Sul secondo gol, non fermare Improta, libero di confezionare per Riccardi il più comodo dei cioccolatini da scartare.

LE FEROCI CONTESTAZIONI - Sono quelle esplose al momento dei gol pontini ma, soprattutto, a fine partita, e non hanno risparmiato nessuno. Il più colpito è stato il presidente D'Agostino, ma anche Iori e i calciatori hanno avuto la loro razione.

ARBITRAGGIO DISCUTIBILE, MA.... - Al di là di una sconfitta sanguinosa, c'è anche un pò da discutere sull'arbitro Gemelli di Messina che ha negato ai falchetti tre rigori per altrettanti falli di mano pontini. Resta il fallo che prendersela con l'arbitro per la sconfitta è solo un inutile esercizio di dialettica.

MERCATO LA PANACEA DI TUTTI I MALI? - Chi lo sa, ma certo è che i falchetti dovranno fare una mezza rivoluzione nel mercato che riaprirà il due gennaio, poco prima della trasferta di Biella. Inutile dire che i principali cambiamenti riguarderanno il reparto avanzato, che diventerà un porto di mare tra arrivi e partenze; poi, saranno toccati anche gli altri settori, con un centrocampista di qualità che è necessario come il pane a questa squadra.

SOSTA, CHE TU SIA BENEDETTA - VIsto il trend attuale, la speranza di staff tecnico, calciatori e tifosi rossoblù è che la sosta sia benedetta (come una canzone di Fiorella Mannoia) e possa portare benefici. In caso contrario, non sappiamo cosa possa accadere.

BIELLA, ALTRO CROCEVIA - Ora per i rossoblù giusto il tempo di godersi il Natale con le famiglie che già da fine settimana prossima ci si deve rimettere al lavoro per preparare la trasferta di Biella contro la Juve Next Gen che, dal ritorno di Brambilla, ha cambiato marcia. Inutile dire che è un crocevia fondamentale e sottolineare di come una sconfitta possa portare il sorpasso dei bianconeri e gettare ancora di più nello sconforto un ambiente depresso.